Sono passati quasi cinquant’anni ma la Chiesa San Francesco d’Assisi è pronta a rinnovarsi

 

La Chiesa è stata progettata dall’architetto Bartoccini e costruita dalla cooperativa Ruzzenenti – Rallo – Ruspoli nella seconda metà degli anni Settanta; si dice che non sia stata progettata come Chiesa ma solo dopo adattata allo scopo; l’idea dell’architetto era che non si presentasse come tale e che dovesse inserirsi il più possibile nel contesto circostante quasi fino a ‘sparire’: perciò non ha mai avuto una croce sulla sommità, né un apparecchio per le campane (messo da don Gonzalez nel 1998); per anni è stata interamente fasciata e coperta dalla vegetazione. Una chiesa dalla forma semi-elicoidale, con una facciata interamente composta da vetrate apribili, poste ai lati di un grande portone in ferro. All’interno le statue di San Francesco d’Assisi e della Madonna, (autore lo scultore Giuseppe Stuflesser), contornate da immagini su tela in olio della vita di san Francesco e dei misteri del santo Rosario della Vergine (dell’artista Eugenio Cannistrà). Presente anche una Via crucis su tavole di legno dislocate lungo le pareti laterali; completano l’insieme l’altare in marmo scuro e nella retrostante abside un grande Crocifisso ligneo. Altre piccole seppur importanti modifiche sono state aggiunte nel corso del vario succedersi dei sacerdoti.

 

La prima pietra è stata benedetta nel 1975; la casa canonica è stata costruita cinque anni dopo: l’Oratorio è stato posato nel 1991, un prefabbricato del terremoto del Friuli, venuto da Codroipo. Indimenticabile è stata la presenza e la collaborazione di Don Francesco Motto, Salesiano, nella promozione dell’Oratorio dedicato a San Domenico Savio e nelle varie attività, per tutto il tempo in cui Mons. Jozef Medovy è stato Parroco. Il suo lavoro in quegli anni fu molto importante tanto che le autorità locali decidono di cambiare il nome della via dove risiedeva mons. Medový in via Monti

 

Il titolo della Parrocchia (San Francesco d’Assisi) nasce da una Chiesa oggi purtroppo in rovina, che in precedenza era denominata Madonna del Grano, posta davanti al 2° ingresso, prospiciente Piazza Morbidelli. All’epoca la Madonna del Grano dipendeva dalla Parrocchia storica di Cerveteri, Santa Maria Maggiore. Il principe Ruspoli decise di riedificare la Chiesa dalle fondamenta nello stile particolare di Cerenova e diede sepoltura nelle immediate vicinanze alla madre e allo zio. A seguito della profanazione delle tombe, (trasportate le salme al Verano in Roma), la Chiesa di San Francesco fu di fatto dimenticata e abbandonata, in quanto mai officiata. Oggi infatti è un rudere; c’era una piccola abside e degno di nota è che sulla parete laterale era scritto il “Cantico delle Creature”.

 

La Chiesa di San Francesco è stata consacrata da Mons. Gino Reali solo nel 2006, per interessamento dell’allora Parroco mons. Domenico Giannandrea: non era mai stata consacrata prima a motivo del fatto che, mancando gli spazi per le attività pastorali, la Chiesa è stata molto spesso usata come aula di teatro e concerti, cosa che non sarebbe

stata possibile una volta adibita a luogo di culto mediante la dedicazione. È così che nel tempo invece oltre a svolgersi le regolari attività di servizi liturgici la chiesa ma soprattutto lo spazio oratoriale è diventato il fulcro della vita cittadina dove si raccolgono giovani, bambini, adulti e anziani per stare insieme, per partecipare ai ritiri, fare preghiere comuni, partecipare a feste e processioni nei momenti clou della vita religiosa. Un luogo di culto dunque, e vero e proprio centro di una Comunità in cammino di fede, passata negli anni sotto la guida di diversi pastori, ognuno con il suo carisma che ha lasciato un’impronta indelebile negli animi di coloro i quali hanno condiviso e frequentato incontri nel piccolo ma prezioso oratorio dedicato a san Domenico Savio.

 

I Parroci avvicendatisi nel tempo a Marina di Cerveteri sono stati: Don Santino Marini, di Cerveteri, che ha retto la Vicaria curata – all’epoca intitolata al Cuore Immacolato di Maria – con sede nel seminterrato della sua abitazione a Campo di Mare, dagli anni Settanta fino al 1981; nel 1981 il primo Parroco della nuova Parrocchia intitolata a San Francesco d’Assisi è stato, appunto, mons. Giuseppe Medovy, attivo fino al 1997; dal gennaio 1998 a luglio 2000 è stato parroco l’indimenticabile Don Roberto Gonzalez, della Congregazione dei Legionari di Cristo – dove ha fatto ritorno dopo il suo servizio nella nostra chiesa. Dal settembre 2000 a aprile 2005 Don Roberto Leoni (attualmente Cancelliere Vescovile); da aprile 2005 a ottobre 2023 il Parroco è stato Mons. Domenico Giannandrea, di venerata memoria. Ad aprile 2023 durante la celebrazione della messa nella Domenica delle Palme, la parrocchia aveva subìto una terribile ferita per l’incendio divampato nella sacrestia forse provocato da un cortocircuito dell’impianto elettrico. Un rogo che pur non causando feriti creò un grave stato di prostrazione e autentico dolore al parroco e a tutti i fedeli, mandando letteralmente in fumo, anni di sacrifici ed energie per rendere la chiesa sempre più gradevole e accogliente. Poi dopo due anni circa la ricostruzione. Da gennaio 2024 al presente, Parroco è Don Bernardo Acuna Rincon.

 

Danila Tozzi

(con la collaborazione del Cancelliere Vescovile Don Roberto Leoni)

ACUNA RINCON don Bernardo (Città del Messico, 1° Ottobre 1975) 

Nato il 1 ottobre 1975 a Città del Messico e battezzato nella Basilica di Guadalupe il 18 dello stesso mese. È il sesto di sette figli. Entrato in seminario all’età di 15 anni è stato ordinato sacerdote il 13 maggio dell’Anno del Grande Giubileo del 2000. Ha conseguito la licenza in Filosofia nel 2001 e la licenza in Teologia nel 2003 alla Pontificia Università Gregoriana.

Ha svolto sempre il suo ministero sacerdotale a servizio della nostra diocesi, prima nella parrocchia di Santi Filippo e Giacomo a Palidoro fino al 2009, per tre anni è stato nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Ladispoli. Dal 2012 è stato parroco della parrocchia santa Paola Frassinetti all’Isola Sacra in Fiumicino e infine ha iniziato il suo servizio pastorale nella parrocchia di San Francesco d’Assisi a Marina di Cerveteri il 20 gennaio 2024.

GIANNANDREA don Domenico (Bari, 19 Febbraio 1961 – Roma (Policlinico Gemelli), 31 Ottobre 2023)

Nato a Bari il 19 febbraio 1961, don Domenico era stato accolto nella diocesi di Porto-Santa Rufina dal vescovo Andrea Pangrazio. Dopo gli studi presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni è stato ordinato presbitero il 18 giugno 1988 dal Vescovo Mons. Diego Bona.

Per dieci anni è stato viceparroco di Santa Maria Maggiore a Cerveteri, per arrivare nel 1998 alla Parrocchia della Madonna di Fatima alla Massimilla, dove è rimasto per quattro anni. Nel 2002 il vescovo Gino Reali gli ha affidato il seminario propedeutico San Francesco d’Assisi.

Nominato Cappellano di Sua Santità nel 2004, nel 2005 è diventato parroco di San Francesco d’Assisi a Marina di Cerveteri fino al giorno in cui è deceduto il 31 ottobre 2023.

LEONI don Roberto

Nato a Roma il 17 novembre 1971, ha studiato Filosofia e Teologia nel Seminario di Anagni, specializzandosi successivamente in Teologia Spirituale presso l’Istituto Teresianum di Roma.

Ordinato sacerdote nel 1996 da Mons. Antonio Buoncristiani è stato Viceparroco per tre anni a Isola Farnese.

Nel settembre del 2000 diventa parroco di San Francesco d’Assisi a Marina di Cerveteri dove rimane fino al 2005.

Attualmente è parroco della parrocchia sant’Andrea Apostolo a Osteria Nuova e Cancelliere Vescovile.

 

GONZALEZ ALONSO don Roberto

1997-1999:

MEDOVY don Jozef (Smolenice, 1º marzo 1926 – Santa Marinella, 11 ottobre 1999) 


Nell’ottobre del 1977 viene chiamato a guidare una nuova parrocchia nascente a Marina di Cerveteri, la cui chiesa, di nuova costruzione, è intitolata a San Francesco d’Assisi. Provvede alla costruzione della casa canonica e alle strutture necessarie alla formazione ed educazione dei giovani, in particolare costruisce l’oratorio dedicato a San Domenico Savio eretto nel terreno circostante la chiesa. Il suo lavoro in questi anni fu molto importante tanto che le autorità locali in accordo con le autorità slovacche decidono di cambiare il nome della via dove risiede mons. Medový in Via Monti Tatra come omaggio e riconoscimento per il suo operato.

1977-1996: