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Ambito Celebrativo, Ambito Spirituale

Tutto un pomeriggio in compagnia del Santo tra i Santi: Francesco infatti venerdì 4 ottobre è stato l’assoluto protagonista dopo la santa messa solenne nella chiesa San Francesco d’Assisi a Marina di Cerveteri ricordato, studiato attraverso le parole di un bel libro,scritto dal professore (in pensione) Egildo Spada, non un testo agiografico dove trasudano il pensiero e l’attenzione verso un uomo che si è fatto immagine e modello di Cristo in un lungoperegrinare in cui solo poche cose servono al pellegrino in cerca di luoghi e soprattutto alla scoperta di sè. Perciò il titolo “La saccae il bastone, sulle orme di Francesco” (edito da Il Formichiere), una tacca per ogni tappa a significare che più si addentrano i passie più si scende nell’abisso del proprio io. Che Francesco aveva compreso e perciò non era stato capito neppure dai suoi. Un folto pubblico attento e partecipe, alla presenza del Parroco Don Bernardo nel salone dell’oratorio ha rivolto domande all’autore e ha compreso il messaggio universale del poverello d’Assisi: il suo Amore totale e assoluto, la sua fede senza ombre rimane un annuncio che anche a distanza di così tanti anni rimane attuale e fedele ai dettami del Vangelo. Un testo scorrevole, anticipato da componimenti poetici dello stesso Spada che introduce i vari argomenti e che interroga come la Parola di Dio da cui ci dobbiamo “farci scottare”, come ricorda nella prefazione il S.E. il cardinale Angelo Comastri e senza dimenticare che la sua più grande ricchezza è stato scoprire che solo la povertà porta alla “perfetta letizia” e anche le sofferenze fisiche sono un regalo, un dono do Dio. Spada non nuovo alla sua abilità di scrittore ripercorre così in un itinerario vero e non immaginario le tappe del viaggio più significativo di Francesco: l’Eremo delle Carceri con il suo silenzio, Greccio il miracolo di Betlemme, San Damianodove è chiamato a ricostruire una chiesa che stava andando inmalora. La presenza della sua “gemella” Chiara, le stimmate, e poi Fontecolombo; infine l’approdo all’Altrove dove tutto puòcominciare perché da lì si parte, da se stessi. In conclusionel’autore riporta un versetto del Vangelo apocrifo di Tommaso “Gesù ha detto: Colui che cerca non cessi di cercare finchè abbia trovato. Quando troverà, sarà sconvolto. Sconvolto, si meraviglierà e sarà re su tutto”.